martedì 7 febbraio 2012

Carinola normanna

Cattedrale di Carinola - Affresco

Il neo Regno di Sicilia ebbe nel suo primo re, Ruggiero II, un sovrano molto attento all’organizzazione del regno che, ben presto, assunse una struttura solida e funzionale, e a cui contribuirono anche i sovrani successivi Guglielmo I detto il Malo e Guglielmo II detto il Buono, rispettivamente figlio e nipote di Ruggiero. L'amata Palermo fu investita dal re quale capitale del nuovo regno e Ruggiero pensò anche a dargli una moneta propria, il ducato, che accompagnò la storia italiana fino all' Unità d'Italia del 1860.
Il feudalesimo, che già con i Longobardi era stato accennato, venne chiaramente schematizzato in ogni sua parte proprio per permettere la funzionalità dell’intero organismo, imperniato su un ordine politico-militare.

Il Regno fu diviso complessivamente in tre province, quella insulare della Sicilia e due continentali: il Ducato di Apulia e il Principato di Capua che, per la prima volta, sarà registrato nei documenti normanni come Terra di Lavoro

Le due province continentali erano degli estesi organismi territoriali che abbracciavano tutto il meridione, dalla Calabria allo Stato Pontificio, ed erano formate dalle contee, organismi territoriali più piccoli, alla guida delle quali era un conte, investito direttamente dal re. Le contee normanne  subirono un fondamentale rinnovamento che venne esposto dal re in persona in un importantissimo raduno di tutti gli uomini liberi a Silva Marca (Ariano Irpino-Avellino) nel 1142. Re Ruggiero volle rendere esecutivo il suo  disegno accentratore nei confronti dei conti del Regno, mettendo subito in chiaro che chi non era con lui era contro di lui e perciò sarebbe stato isolato e dichiarato ribelle.

Alcune contee vennero soppresse, altre ridimensionate e ridistribuite. Venne creata una nuova categoria di feudi chiamati più tardi feuda quaternata o feuda in baronia, su cui il re aveva diretto controllo, i quali non potevano essere trasmessi per via ereditaria e solo al re ne spettava l’investitura dei loro conti. Erano chiaramente quei feudi che per la loro posizione territoriale costituivano un punto strategico del Regno. 
Il Regno di Sicilia aveva un governo centrale, controllato  direttamente dal re, e costituito soprattutto dai funzionari regi greci e bizantini, con varie funzioni che riguardavano la giustizia e l'amministrazione generale. Al governo centrale apparteneva la Dohana Baronum, l’ufficio finanziario, che possiamo considerare al pari dei moderni uffici del registro,  istituita nel 1168 da Guglielmo II, nel cui catalogus venivano registrati tutti i feudatari, i loro possedimenti, le tasse e il servizio militare dovuto al re per l’allestimento del magnus exercitus in vista di una magna expeditio, quali potevano essere le Crociate.
C’era poi il governo provinciale, con lo stesso tipo di funzionari, ma con competenza provinciale, controllati chiaramente da quelli di grado superiore.

Nel Catologus Baronum le due province continentali risultano divise in dieci connestabilìe, estese circoscrizioni amministrative istituite da re Ruggero tra il 1140  e il 1145, a capo delle quali c’era un ufficiale regio, scelto tra i feudatari appartenenti alla stessa connestabilìa, chiamato connestabile.
Le connestabilie seguivano l’estensione territoriale di ciascuna diocesi.
Carinola apparteneva alla connestabilìa di Landolfo Borrello, la quale era molto estesa e comprendeva all’incirca le attuali province di Napoli, Caserta, Latina ed Alto Molise.
La connestabilìa del Borrello era composto dalle diocesi di: Napoli, Nola, Pozzuoli, Cuma, Acerra, Aversa, Caserta, S. Agata de’ Goti, Benevento nella parte occidentale dei fiumi Sabato e Calore, Telese, Alife, Caiazzo, Capua, Carinola, Teano, Calvi, Sessa Aurunca, Venafro, Isernia e parte di Boiano, Trivento, Montecassino, Aquino, Fondi, Gaeta e la parte centro-meridionale di Sora
Questa enorme circoscrizione era stata divisa in una sottoconnestabilia, una delle tre del Regno, che comprendeva le diocesi di Montecassino, Aquino, Fondi, Gaeta e Sora, affidata ad Adenolfo di Caserta.
Il ruolo istituzionale del connestabile e del sottoconnestabile  era il comando militare degli uomini forniti dai feudatari delle proprie connestabile. Avevano anche quello di controllo sulle prestazioni del servizio militare che i feudatari dovevano al re, non necessariamente in caso di guerra, ma che riguardavano anche la guardia e la manutenzione dei castelli.
La nuova contea normanna di Carinola fu istituita dopo il 1143-45 e affidata a Gionata, che non è lo stesso Gionata che amministrava Carinola ai tempi di San Bernardo, bensì un suo nipote. Perché di conti Gionata, Carinola ne ha avuti due.

c.d.l.
Testi esaminati
Cuozzo Errico - Catalogus Baronum - Commentario - Roma,  1984
Cuozzo Errico - La Monarchia Bipolare - Il regno normanno di Sicilia - Avellino, 2000
Cuozzo Errico - La Cavalleria nel Regno normanno di Sicilia -  Avellino, 2002
Jamison Evelyn - Catalogus Baronum - Roma, 1972
Piccinni Gabrielle - I Mille anno del Medioevo - Milano, 1999

3 commenti:

  1. potresti farne un libro monografico e proporlo come integrazione nelle scuole locali!

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    1. Uhm... non saprei. Sarebbe una decisione molto impegnativa, ma ci penserò.

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