giovedì 14 novembre 2013

Un carinolese pellegrino in Terra Santa




Copertina del volume di Padre Michele Piccirillo

Ho incontrato il Notaio Nicola – scrive Padre Michele Piccirillo – leggendo i documenti riguardanti la storia della missione dei Francescani in Terra Santa, iniziata nel 1217 con l'arrivo in Oriente dei primi frati, seguiti nel 1219 dal fondatore dell'Ordine, Francesco d'Assisi. 
Nel volume V della Biblioteca Bio-Bibliografica della Terra Santa, dedicato agli anni 1346-1400, lo storico francescano Padre Girolamo Golubovich riporta tutti i passi del diario del Martoni nei quali il Notaio ricorda le Case e le Chiese dei Frati Minori incontrate durante il suo pellegrinaggio: a Gerusalemme nella Basilica del Santo Sepolcro sul Monte Sion, a Betlemme nella Basilica della Natività, nei porti di Beirut, di Rodi, di Famagosta, a Nicosia, a Negroponte, a Patrasso. L'itinerario del Martoni – scrive Padre Girolamo -  è senza dubbio uno dei più preziosi documenti del XIV secolo; e per la storia dell'Oriente francescano contiene non pochi dati interessanti.”

Conoscendo Padre Michele, posso immaginare la sua emozione nel trovarsi di fronte ad un suo concittadino del Medioevo pellegrino in Terra Santa, ma posso anche immaginare la sua arguta, nonché brillante ironia.

Padre Michele, non perse tempo e si mise alla ricerca del diario del Martoni. Grazie ai riferimenti dello studioso Lèon Le Grande, trovò una copia del diario nella Biblioteca Nazionale di Parigi, dove era custodita.

E così accanto ai più famosi diari di pellegrinaggio medioevale lasciatici dal Pellegrino di Burdigala (Bordeaux) nel 333 d.C., dalla Pellegrina Egeria, nel 381-384 o 400 d.C., e da Pietro l’Ibero, 477 d. C., possiamo aggiungere anche il diario (1394-1395) del nostro concittadino, il notaio Nicola De Martoni, il quale fornisce agli storici e agli studiosi tantissime informazioni.


Ma chi era questo nostro concittadino del medioevo? Lo dice lui stesso nel suo diario. Era un notaio di Carinola della famiglia de’ Martoni. Aveva una moglie, Costanza, da cui aveva avuto dei figli,  prematuramente scomparsi. Suo fratello era arcidiacono della Cattedrale di Carinola in cui  i de’ Martoni avevano una cappella dedicata a S. Caterina d’Alessandria, patrona della famiglia, e la tomba di famiglia. Il notaio aveva voluto fare questo pellegrinaggio per pregare sul Santo Sepolcro e visitare i luoghi in cui si era svolta la vita di S. Caterina.


Il diario del notaio Martoni, oltre ad essere un brillante esempio del passaggio della lingua latina al volgare, è un documento storico interessantissimo anche per noi carinolesi perché  confronta i luoghi che visita con luoghi del carinolese, ancora esistenti e non più esistenti, lasciandoci delle testimonianze molto precise.


Quando visita la chiesa della Santa Croce a Gerusalemme, la paragona alla cattedrale di Carinola, dicendo: “Quella chiesa è larga e lunga quasi come quella di Carinola”. A Betlemme i mosaici dell’abside della Basilica della Natività, raffigurante  “la Vergine con il suo  Figlio diletto il quale si trova al centro”, gli ricordano quelli della Chiesa di San Bernardo a Carinola, la cui abside era evidentemente mosaicata. A Rodi, invece, descrive la Chiesa di Sant’Antonio  e vede “lungo il perimetro, 51 sepolture ad arco con cupole come quelle di San Matteo di Carinola”. Oggi la chiesa di San Matteo a Carinola non esiste più, ma grazie a questa descrizione, sappiamo che fungeva anche da luogo di sepoltura ed in essa probabilmente le famiglie più in vista avevano le loro tombe.


Paragona più volte le montagne che vede nel suo viaggio al Monte Massico. Nei pressi di Trapani scrive: “io Notaio Nicola osservai bene perché si vedeva una grande montagna, come il Monte Massico della città di Carinola”. Anche in Turchia i monti che vede dal mare gli ricordano il Massico per cui scrive "monti alti come il monte Massico”. Nei pressi di Corfù invece, vedendo una torre sulla montagna, scrive “come se fosse tre volte la torre del castello di Carinola”. A Cos, che è “grande, stimo, come Carinola o quasi”  la laguna che vede è “grande forse un terzo del lago di Carinola”. Ad Alessandria  d’Egitto invece scrive: ci sono due monti eretti artificialmente con letame e immondizia delle strade e delle case, monti che distano due miglia l’uno dall’altro. Su uno di essi, che è più alto della collina di S. Arcangelo di Carinola, c’è sulla sommità una torre, e siccome il monte cresce in altezza per il letame e i rifiuti, così cresce la torre che viene progressivamente ricostruita. E ciò si fa di proposito, così che i naviganti possano individuare e riconoscere la città da lontano, perché essa sta in un luogo basso e piano”

Il nostro concittadino del medioevo risulta essere un tipo abbastanza simpatico, pieno di ironia e  vivacità. Le sue descrizioni degli avvenimenti risultano molto divertenti, anche quando le circostanze sono abbastanza drammatiche. Egli non cita solo i luoghi del carinolese, ma anche Sessa, Teano, Rocchetta, Capua e, come dice padre Michele, intraprende questo pellegrinaggio con il cuore rivolto a casa. E la sorte vuole che, dopo un anno di viaggio, Nicola non trovi più sua moglie ad aspettarlo, perché morta circa un mese prima. 
Ci fa un po’ tenerezza quest’uomo che per fede intraprende questo pellegrinaggio e, ritornando, trova la casa vuota degli affetti familiari. Ma noi carinolesi del terzo millennio non possiamo che essergli grati per la testimonianza che ci ha lasciato.
cdl








 Dal libro di p. Michele Piccirillo - Io notaio Nicola De Martoni - Custodia di Terra Santa, 2003


mercoledì 13 novembre 2013

I pellegrinaggi medievali e la sosta di Foro Claudio







Il pellegrinaggio cristiano conobbe il suo periodo d’oro nel Medioevo, periodo in cui si avvertiva fortemente il rapporto con il soprannaturale ed il mondo terreno era considerato il riflesso di quello spirituale. Intraprendere un pellegrinaggio rappresentava un modo per avvicinarsi alla divinità, caricando di senso spirituale la propria esistenza per raggiungere la salvezza dello spirito.

La storia del pellegrinaggio cristiano vede tre mete fondamentali: Gerusalemme, meta sacra per eccellenza, dove Gesù Cristo aveva compiuto la sua missione di salvezza dell’uomo; Roma, città del martirio degli apostoli Pietro e Paolo; Santiago di Compostela, che ospita la tomba dell’apostolo San Giacomo il Maggiore. Qualcuno aggiunge anche una quarta meta, Costantinopoli, dove erano custoditi i segni della Passione e morte di Cristo, ma erano le prime tre ad avere la supremazia su tutte le altre. 
Gerusalemme e Roma conobbero epoche di sviluppo a partire dal IV secolo d.C. mentre Santiago di Compostela si sviluppò solo verso il X secolo.


I pellegrinaggi verso la terra di Gesù iniziarono molto presto, probabilmente subito dopo l’editto costantiniano del 313. I primi documenti a nostra disposizione, interessanti diari di viaggio di due pellegrini, risalgono l'uno al 333 d.C., il diario del Pellegrino di Bordeaux, e l'altro al  384 circa, il diario della Pellegrina Egeria. Conobbero poi un certo rallentamento tra il VII e il X secolo a causa delle incursioni barbariche che interessarono l’intera Europa, ma neanche allora si fermarono del tutto.  

Inizialmente, il cammino verso Gerusalemme era affrontato da uomini di grande spiritualità, animati da fervore religioso e forte sentimento ascetico. Solo persone di tale caratura, infatti,  potevano affrontare un viaggio difficilissimo, per fatica e pericolosità, attraverso luoghi non ancora addomesticati dall’uomo. Essi lasciavano la vita familiare e i loro beni per andare in Palestina e seguire la via indicata dal Cristo,  unendosi a comunità cenobitiche che si erano formate già dal III secolo. Più tardi, uomini di ogni classe sociale cominciarono a dirigersi verso Gerusalemme, per voto, per chiedere una grazia o semplicemente per un proprio bisogno spirituale. 
Dopo aver ricevuto solennemente dal sacerdote la benedizione, il bastone, la bisaccia e le insegne del pellegrinaggio (conchiglia, croce e palma, segni di penitenza), si incamminavano verso la loro meta, che raggiungevano via terra o  via mare. In Italia, Brindisi era il porto da cui molti pellegrini si imbarcavano per la Terra Santa, dopo la tappa di Monte S. Angelo. Non mancavano le donne. 
Esse ebbero un ruolo fondamentale durante i pellegrinaggi  medioevali verso la Terra Santa, a cominciare dalla madre dell’imperatore Costantino, Elena, la quale recuperò molte reliquie cristiane e ricostruì  un itinerario religioso per chi avesse voluto ripercorrere i luoghi della nascita, morte, sepoltura, resurrezione e ascensione di Gesù Cristo


La storia dei pellegrinaggi è strettamente collegata al popolamento di zone in cui passavano le strade battute dai pellegrini e, come scrive la studiosa Gabriella Piccinni, “ogni centro di culto e preghiera, a sua volta, diventava sede di un mercato o di una fiera, di locande e taverne. Nacquero in questo modo interi villaggi”. La verità di questa affermazione l’abbiamo sotto i nostri occhi, a Ventaroli, o per meglio dire Valledoro, l'antica Forum Claudii, luogo in cui sorge la Basilica di Santa Maria De Episcopio
La Basilica fu costruita proprio nelle vicinanze di una strada medievale percorsa da pellegrini, che si dirigevano verso Brindisi per imbarcarsi, e la scelta di costruirla in quel luogo non fu sicuramente casuale. Probabilmente fu costruita proprio per essere inserita in un sistema di soste da offrirsi ai pellegrini lungo l’itinerario dei pellegrinaggi. Forum Claudii divenne quindi tappa di sosta per moltissimi pellegrini i quali, oltre a rinfrancare lo spirito nella basilica, potevano usufruire di un mercato giornaliero per le loro spese e di un hospitalium che si trovava a Carinola, presso l’Annunziata, a circa due miglia. Il nome stesso di “Forum” non è altro che la latinizzazione del nome volgare "mercatu", e nei documenti medievali il luogo viene indicato come “ad illu mercatu”
Quello che oggi noi carinolesi consideriamo come importanti testimonianze storiche, senza tuttavia avere una corretta visione d’insieme della funzione del loro ruolo, erano invece parte di un sistema economico e sociale che aveva la sua origine nei pellegrinaggi medievali. 
Prima ancora che Carinola fosse fondata e divenisse una contea, Forum Claudii era inserita egregiamente nel sistema socio-economico del tempo.
 cdl



Testi consulti
AA. VV – Il Pellegrinaggio – Milano, 1997
Cardini Franco – Il Pellegrinaggio- Vecchiarelli, 1996
De Rosa Gabriele – Età Medioevale - Bergamo, 1994
Oursel Raymond – Pellegrini del Medioevo. Gli uomini, le strade, i santuari – Milano, 1978
Piccini Gabriella – I mille anni del medioevo – Milano, 1999
Piccirillo Michele – Alliata Eugenio - Mount Nebo - Jerusalem, 1998