martedì 17 gennaio 2012

I Conti di Carinola

Episcopio di Ventaroli - La Vergine Imperatrice

* Aggiornato il 6 febbraio 2015
Non è stato per niente facile portare a termine questa ricerca sui conti di Carinola, e neanche credo di averla esaurita. Manca all’appello un Pietro conte di Carinola, di cui si conosce solo il nominativo e di cui non si sono trovate tracce nei documenti finora consultati. 
I documenti a cui gli studiosi di storia fanno riferimento non sempre sono chiari; c’è spesso, tra queste varie fonti primarie, un accavallamento di nomi e di anni che possono portare fuori strada e rallentare di molto la ricerca.  
A parte i vari problemi inerenti alla ricerca in se stessa, quello che  se ne guadagna da uno studio simile è la consapevolezza dell’importanza che ebbe Carinola nel medioevo, a causa della sua ubicazione sulle principali vie di comunicazioni verso Napoli e verso Roma. Oggi tendiamo a sottovalutare questo piccolo Comune che sembra sorto casualmente dal nulla, ma per i Longobardi la fondazione di Carinola  (o rifondazione, se vogliamo), in questo determinato luogo, fu una scelta strategica. Non solo era un fondamentale punto di controllo sulle vie di comunicazione, ma anche un' ottima base di cui gli eserciti potevano servirsi per i loro spostamenti.
Per la sua importanza strategica,  Carinola fu sempre affidata ai consanguinei più stretti dei Principi di Capua, i figli, e non ad altri.

Come abbiamo visto, il primo conte della neo contea longobarda di Carinola fu Landone, nipote del vescovo-conte di Capua  Landulfo,  alla cui morte la vasta contea capuana fu divisa tra i suoi nipoti. Si presume che tutti i successivi conti di Carinola fossero i diretti discendenti di Landone, visto che oramai i Longobardi avevano prediletto il passaggio dei feudi da padre in figlio. Grazie alle registrazione nelle fonti documentarie primarie, è possibile tracciare una cronologia dei conti di Carinola, anche se non esauriente. E' comunque opportuno precisare che, in molte fonti, nelle registrazioni del periodo normanno, Carinola è chiamata
spesso Caleno.

1. Landone, primo conte di Carinola dall’anno 879. Si suppone che egli fosse figlio di Landenulfo perché viene nominato dopo l’altro Landone nella lista, il che fa presumere una posizione di subordinazione nella famiglia. Il suo nome è seguito da quello di Atenolfo che potrebbe essere suo fratello. Nella Cronica de Monasteri Santissimi Benedicti è registrato che egli fu padre di Landulfo, vescovo di Capua, e che fu egli stesso conte  di Capua per 2 anni e 10 mesi.


2. Dopo Landone,  è probabile che dall’887 al 910,  anno della sua morte, fosse conte di Carinola ATENOLFO III, “Landulph Rufus, filius Landulph Antipatru, principiavit cum eo et germanu suo Athenulpf de Calinulu anni 21.


3. Landenulfo II, figlio di Pandolfo Capodiferro, principe di Capua, morì assassinato a Pasqua del 993. Nel Chronicon monasterii casinensis troviamo registrato: Landenulfus qui fuerat comes Caleni donò al Monastero cassinese de alveo flumine Gariliani… (Petri Diaconi CMC III.41- pag 733). Secondo il Catalogus  principum Capuae: Landenulfus …filius Capiteferrei fu ucciso da cittadini ingiusti per mala volontà di Laidolfo, suo fratello minore: "per malam voluntatem Laydulfi eius fratris minori. Successe al padre come principe di Capua e dopo quattro mesi fu ucciso. Nel Chronicon Vulturnese troviamo invece registrato che "Landenolfus princeps" fu ucciso "a Langobardis intus civitate Capua", dopo che "Hugo Marchio" aveva assediato Capua; inserito in un testo dopo la registrazione di una carta datata 995.   

3. Agenolfo o Atenolfo, il suo nome e titolo di "comes Calinulo" lo troviamo in un documeno del 1091 conservato nel Monistero di San Biagio in Aversa.


4. Jonathan (-1094) con Jonathan inizia la dinastia normanna a Carinola. Non era figlio di Giordano come hanno ritenuto diversi storici del XIX secolo, ma ne era fratello. Era infatti  figlio di Riccardo, conte di Aversa e poi Principe di Capua col nome di Riccardo I, che a sua volta era figlio di Asclettino Drengot.
Riccardo d'Aversa, figlio di Asclettino, conquistò, infatti, Capua dopo la morte di Pandolfo V e ne divenne principe. Si sposò due volte. La prima volta con Fredesenda, figlia di Tancredi de Hauteville; la seconda volta con Fressenda. Dalla prima moglie, Riccardo ebbe sei figli: tre donne e tre maschi: Maria, Marsia, Giordano, che divenne poi principe di Capua, Jonathan, che divenne conte di Carinola, Bartolomeo, anche lui conte di Carinola dopo il fratello, e infine Limpiasa, ultima delle donne.
Le notizie su Jonathan, primo conte normanno di Carinola, sono quelle che riguardano la costruzione della cattedrale da parte di San Bernardo e che verranno trattate a parte. Morì senza eredi.


5. Bartolomeo, anch’egli figlio di Riccardo I principe di Capua e fratello di Jonathan. Alla morte del fratello Jonathan, morto senza figli, la contea di Carinola passò a lui. Il Codex Diplomaticus Cajetanus riporta: "…Domno Iordani Capuano principi…Ionathæ et Bartholomei germanorum eius…Pandulphi de Presumzanu" testimoniò al documento datato 7 Dec. 1089 che registra  un giudizio in favore del monastero di Santo Stefano di Fossanova.


6. Riccardo II, figlio di Bartolomeo. Molti storici del passato hanno fatto non poca confusione tra questo conte, figlio di Bartolomeo, e Riccardo di Aquila, ritenendoli la stessa persona e accavallando le azioni dell' uno con quelle dell'altro.  La causa di un simile errore va ricercata in una registrazione di Pietro Diacono nel Chronicon Monasterii Casinensis, in cui Riccardo di Aquila viene registrato come figlio di Bartolomeo de Caleno. In realtà, Riccardo di Aquila era figlio di un altro Riccardo, che potrebbe identificarsi con Riccardo I Duca di Gaeta e fratello di Goffredo, conte di Fondi, Itri e Sessa Aurunca.  Bisogna però sottolineare una cosa: poiché i personaggi chiamati Riccardo di Aquila sono più di uno, tutti discendenti l' uno dall' altro, non è sempre facile, per gli storici, districarsi tra le varie fonti primarie.


7. Alessandro?  Non abbiamo altre informazioni su questo personaggio, probabile conte di Carinola, se non quelle desunte da registrazioni della cronaca cassinese. Da queste ultime sappiamo che alla morte di Riccardo di Aquila, Duca di Gaeta, sua moglie Rangarda sposò Alessandro di Carinola prima del 1115. Ora, ragionando secondo i canoni del tempo, la vedova di un duca non sposava una persona qualsiasi, ma qualcuno che avesse un titolo e un ruolo importante, sia per non abbassare il suo rango, sia per quella politica di alleanze che ha caratterizzato tutto il medioevo (e fino ai nostri giorni).  La Chronica Monasterii Casinensis registra che, dopo la morte di "Richardi de Aquila", il castello di Suio (precedentemente donato a Montecassino) fu erroneamente tenuto da "Alexandro" che aveva sposato "uxorem eiusdem Richardi", ma che  fu catturato dall’abate di Montecassino. Dopo la cattura dell'uomo, "Rangarda…uxor præphati Richardi" prese la "turrem quæ ad mare dicitur".


8. Jonathan (dal 1134 al 1161 circa) figlio di Riccardo, fu investito Conte di Carinola, di Civitate e di Conza da re Ruggero II di Sicilia. Il Catalogus Baronum, datato alla prima parte del periodo [1166/89], registra "comes Jonathas"  che tiene "de principatu Capuæ Calenum…et Ayrola…et Sanctum Martinum", con  "feuda militum XXIII et augmentum eius…milites XXVII…inter proprium feudum et augmentum milites L". Gionata sposò Stefania, di cui non si conosce la paternità, ed ebbero due figli: Riccardo e Goffredo.

9.    Riccardo (dal 1162 fino al 1168?) figlio di Gionata e conte di Carinola e di Conza fino al 1168.



10. Riccardo figlio di Riccardo. La Ryccardus de Sancti Germano Chronica registra che "Riccardus Caleni comes", che appoggiava  Re Tancredi, distrusse "Sanctum Germanum cum Rogerio de Foresta castellano Atini" in 1192.  La stessa Chronica registra che "Guilielmo Caserte comes" appoggiava l’Imperatore Enrico VI contro Re Tancredi quando catturò "Riccardum Caleni comitem" a Capua e  lo portò prigioniero alla "roccam Arcis", in 1192.

Dopo la sua cattura, di Riccardo si perdono le tracce. Nel 1194 morì anche Tancredi a causa di una non meglio precisata malattia ed Enrico VI ebbe piena libertà d'azione. Quello stesso anno riuscì a impadronirsi della Sicilia grazie ad un duro intervento armato e a proclamarsi re.
Le contee vennero ridistribuite ai vassalli del nuovo re, che spazzò via la dinastia capuana  e affidò Carinola ai signori di Caserta, i Di Lauro-Sanseverino di cui parleremo più avanti.





c.d.l.


Testi consultati

Camera Matteo – Annali delle due Sicilie – Vol. I – Napoli, 1841
Catalogus Baronum Neapolitano in regno versantium ("Catalogus Baronum") in Del Re G. (ed.) (1845) Cronisti e scrittori sincroni Napoletani, Vol. 1 (Napoli), p. 594.
Catalogus Principum Capuæ, MGH SS III, p. 210.
Cawley Charles - Foundation for medieval genealogy on line
Chronicon Vulturnense, Liber IV, RIS I.2, p. 484.
Codex Diplomaticus Cajetanus (Monte Cassino 1887), Vol. 2, 262, p. 142.
Cronica de monasteri santissimi Benedicti -comites Capuae SS III, pag 206.
Cronica Fossa Novae
Di Meo Alessandro  - Annali critico diplomatici del Regno di  Napoli della 
                                  Mezzana Età – vol. VIII - Napoli, 1803
Esperti Crescenzio -Historiae urbium et regionum Italie rariores -vol.145 -Napoli, 1773
Petri diaconi – Chronica Monasterii Casinense IV.54, -
Petri diaconi - CMC - III .41 pag. 733
Petri diaconi - CMC – IV.54 MGH SS  VII,  pag. 788
Ryccardus de Sancti Germano Chronica 1192, MGH SS XIX, p. 327
Takayama Hiroshi – The administration of norman kingdom of Sicily -  Netherlands, 1993
Tosti Luigi – Storia della Badia di Montecassino divisa in nove libri – Na, 1842

3 commenti:

  1. Da quel che capisco da questo breve anteprima, hai scoperto qualche documento abbastanza importante ed inedito. A dirti la verità la curiosità è tanta. Non puoi dirci qualcosa di più preciso? Grazie per il lavoro che fai per tutti noi carinolesi.

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    1. Scusa se non ti ho risposto prima, ma solo ora vedo il tuo commento. Si, in effetti ho trovato una piacevole sorpresa che sembra risolvere tanti dubbi degli storici del passato, ma non vorrei ancora fare affermazioni. Capirai che ho bisogno di verificare se l'informazione trovata è attendibile. Forse ce la farò tra qualche giorno e forse no. Cmq, appena verificata l'attendibilità della notizia pubblicherò il pezzo. Saluti.

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