Napoli - Catacombe di San Gennaro |
Trascrivo le note n. 6 e n. 8 dello studio di Ugo Zannini che ritengo molto esplicative.
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Sotto il nome di Casto sono ricordati in Campania numerosi vescovi della prima cristianità. Certo c’è da dire che la confusione regna sovrana e reduplicazioni e sovrapposizioni sono quanto mai probabili. Ad un Casto vescovo del III secolo a Benevento, si aggiunge un omonimo vescovo di Calvi martirizzato a Sinuessa nel 66 d.C. che non è però il vescovo di Sessa Aurunca perché questi sarebbe stato martirizzato insieme a Secondino, sì a Sinuessa, ma nel 292 d.C.
Oltre che insieme a Secondino, Casto lo troviamo in coppia con Cassio sempre in Campania e nel Lazio.
In quel di Sessa sarebbero state trovate le tombe dei SS. Casto e Secondino. In verità tale asserzione non appare confortata da prove inconfutabili. Cosimo Storniolo afferma, a seguito di ispezione in loco, di essere convinto che il cimitero cristiano ritrovato a Sessa Aurunca era anche il luogo di sepoltura dei SS. Casto e Secondino […]. Secondo il Testini, per l’identificazione della tomba di un martire che almeno uno dei seguenti elementi debba provare inconfutabilmente: 1) Presenza di una cappella o basilica presso o sul sepolcro ancora integro; 2) Iscrizione in situ; 3) Graffiti tracciati sull’intonaco delle pareti della cripta o della basilica sotterranea e sui muri prossimi alla tomba del martire; 4) Altare eretto in onore del Santo; 5) Eventuali pitture raffiguranti il Santo o presenza di elementi architettonici attestanti il culto (scale di accesso per i visitatori ecc.). A ben osservare, nessuno di questi elementi è testimoniato con chiarezza a Sessa Aurunca. L' ubicazione in questo sito della chiesa dedicata a S. Casto, che tra l’altro è ricordata nella Bolla di Atenulfo e nelle Rationes Decimarum poi, non è cosa certa neanche per gli storici locali.
Non può sfuggire a tal proposito come le chiese di S. Casto e S. Secondino siano riportate, nei due predetti documenti, separatamente mentre sarebbe stato più logico trovare una chiesa martoriale con la doppia denominazione. Non vi sono, poi, né graffiti, né altari e né le pitture medioevali e rinascimentali sono in grado di offrirci alcun dato; infine, il ritrovamento dei resti di un sarcofago non dimostra alcunché in quanto esso è pre-cristiano ed evidentemente riutilizzato. L’unica prova, che questo cimitero cristiano fosse sorto presso le tombe martoriali dei SS. Casto e Secondino, era un’ iscrizione riportata dal solo De Masi (alla p. 244 del suo libro: CORPORA SS. MARTYRUM CASTI CIVIS/ ET EPI SUESSANI, ET SECUNDINI EPI/ SINUESSANI HIC REQUIESCUNT/ IN DOMINO). Pur volendo ritenere fededegna la notizia del De Masi, va precisato che la formula utilizzata nell’ iscrizione non è ascrivibile al IV-V secolo d.C. ma sicuramente è successiva. La notizia che vuole S. Casto cittadino di Suessa poi, è palesemente attinta dalla passio che è un terminus ante quem non.
Va poi considerato che le due iscrizioni riportate dal Menna (II p. 53) che si conservano scolpite sugli scalini dell’atrio della chiesa cattedrale di Carinola, oggi non più esistenti, ci attestano una tradizione diversa e forse più antica: OSSA. MARTYRIS. CASSII / EPISCOPI. SINUESSANI HIC IN PACE / QUIESCUNT. e
CORPUS. MARTYRIS. SECUNDINI. / EPISCOPI. SINUESSANI. HEIC./ REQUIESCIT. IN. DOMINO. In questo caso, non troviamo in coppia Casto e Secondino, ma ambedue vescovi di Sinuessa presenti, però, in due distinte epigrafi. Anche questa evidenza sembra confermare quella intuizione che avevano avuto i Bollandisti (AA.SS., Julii, I, p.20) e di cui successivamente Lanzoni tratterà più ampiamente: Casto, Casto e Secondini sono martiri africani; successivamente il loro culto si diffonde in Campania e infine gli agiografi dell’XI-XII secolo li fanno diventare martiri campani. Il ricordo della loro originaria comune provenienza è rimasta testimoniata, a nostro avviso, anche nelle diverse tradizioni che vedono questa triade presente a coppie variabili:
- Cassio/ Casto (Passio sanctorum Cassi et Casti);
- Casto/Secondino (Passio sanctorum Casti et Secondini);
- Cassio e Secondino (Menna 1848, II, p. 53).
Da: Ugo Zannini
La scomparsa di Sinuessa e l’invenzione del suo episcopato
Alcuni testi consultati dall’autore
Ambrasi D. in Bibliotheca Sanctorum -coll. 811-812
Balducci A. in Bibliotheca Sanctorum - coll. 935-940
De Masi T.- Memorie istoriche degli Aurunci antichissimi popoli dell'Italia e delle loro principali città Aurunca e Sessa - Napoli, 1761
Di Silvestro L.- Diocesi di Sessa Aurunca. Il cammino della Chiesa locale dalle origini al 1939 - Sessa Aurunca, 1996
Lanzoni F. – Le diocesi d’ Italia dalle origini al principio del secolo VII – Faenza, 1927
Mazzeo F. - Il complesso cimiteriale dei Santi Casto e Secondino in Sessa Aurunca - in Fede e Cultura, 1, Sessa Aurunca, 1987-1989
Menna Luca - Saggio istorico ossia piccola raccolta dell'istoria antica e moderna della città di Carinola in Terra di Lavoro - Aversa, 1848 (rist. a cura di Adele Marini Ceraldi, Napoli 1970)
Stornaiolo C.- Conferenze di archeologia cristiana. anno XXII, 1896-1897 in Nuovo Bullettino di archeologia cristiana, III, Roma, 1897
Testini P. - Acheologia Cristiana - Bari, 1980
Ughelli F. Italia Sacra, vol X - Venezia 1790
Zona M.- Il santuario caleno - Napoli, 1809
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