Copertina del volume di Padre Michele Piccirillo |
“Ho incontrato il Notaio Nicola –
scrive Padre Michele Piccirillo – leggendo i documenti riguardanti la storia
della missione dei Francescani in Terra Santa, iniziata nel 1217 con l'arrivo
in Oriente dei primi frati, seguiti nel 1219 dal fondatore dell'Ordine,
Francesco d'Assisi.
Nel volume V della Biblioteca Bio-Bibliografica della Terra Santa, dedicato agli anni 1346-1400, lo storico francescano Padre Girolamo Golubovich riporta tutti i passi del diario del Martoni nei quali il Notaio ricorda le Case e le Chiese dei Frati Minori incontrate durante il suo pellegrinaggio: a Gerusalemme nella Basilica del Santo Sepolcro sul Monte Sion, a Betlemme nella Basilica della Natività, nei porti di Beirut, di Rodi, di Famagosta, a Nicosia, a Negroponte, a Patrasso. L'itinerario del Martoni – scrive Padre Girolamo - è senza dubbio uno dei più preziosi documenti del XIV secolo; e per la storia dell'Oriente francescano contiene non pochi dati interessanti.”
Nel volume V della Biblioteca Bio-Bibliografica della Terra Santa, dedicato agli anni 1346-1400, lo storico francescano Padre Girolamo Golubovich riporta tutti i passi del diario del Martoni nei quali il Notaio ricorda le Case e le Chiese dei Frati Minori incontrate durante il suo pellegrinaggio: a Gerusalemme nella Basilica del Santo Sepolcro sul Monte Sion, a Betlemme nella Basilica della Natività, nei porti di Beirut, di Rodi, di Famagosta, a Nicosia, a Negroponte, a Patrasso. L'itinerario del Martoni – scrive Padre Girolamo - è senza dubbio uno dei più preziosi documenti del XIV secolo; e per la storia dell'Oriente francescano contiene non pochi dati interessanti.”
Conoscendo Padre Michele, posso
immaginare la sua emozione nel trovarsi di fronte ad un suo concittadino del Medioevo pellegrino in Terra Santa, ma posso anche immaginare la sua arguta,
nonché brillante ironia.
Padre Michele, non perse tempo e
si mise alla ricerca del diario del Martoni. Grazie ai riferimenti dello studioso Lèon Le Grande, trovò una copia
del diario nella Biblioteca Nazionale di Parigi, dove era custodita.
E così accanto ai più famosi
diari di pellegrinaggio medioevale lasciatici dal Pellegrino di Burdigala
(Bordeaux) nel 333 d.C., dalla Pellegrina Egeria, nel 381-384 o 400 d.C., e da
Pietro l’Ibero, 477 d. C., possiamo aggiungere anche il diario (1394-1395) del nostro
concittadino, il notaio Nicola De Martoni, il quale fornisce agli storici e
agli studiosi tantissime informazioni.
Ma chi era questo nostro
concittadino del medioevo? Lo dice lui stesso nel suo diario. Era un notaio di
Carinola della famiglia de’ Martoni. Aveva una moglie, Costanza, da cui aveva
avuto dei figli, prematuramente scomparsi. Suo fratello era
arcidiacono della Cattedrale di Carinola in cui
i de’ Martoni avevano una cappella dedicata a S. Caterina d’Alessandria,
patrona della famiglia, e la tomba di famiglia. Il notaio aveva voluto fare questo
pellegrinaggio per pregare sul Santo Sepolcro e visitare i luoghi in cui si era svolta la vita di
S. Caterina.
Il diario del notaio Martoni,
oltre ad essere un brillante esempio del passaggio della lingua latina al
volgare, è un documento storico interessantissimo anche per noi carinolesi perché
confronta i luoghi che visita con luoghi
del carinolese, ancora esistenti e non
più esistenti, lasciandoci delle testimonianze molto precise.
Quando visita la chiesa della Santa
Croce a Gerusalemme, la paragona alla cattedrale di Carinola, dicendo: “Quella
chiesa è larga e lunga quasi come quella di Carinola”. A Betlemme i mosaici dell’abside
della Basilica della Natività, raffigurante “la Vergine con il suo Figlio diletto il quale si trova al centro”, gli
ricordano quelli della Chiesa di San Bernardo a Carinola, la cui abside era
evidentemente mosaicata. A Rodi, invece, descrive la Chiesa di Sant’Antonio e vede “lungo il perimetro, 51 sepolture ad
arco con cupole come quelle di San Matteo di Carinola”. Oggi la chiesa di San Matteo
a Carinola non esiste più, ma grazie a questa descrizione, sappiamo che fungeva
anche da luogo di sepoltura ed in essa probabilmente le famiglie più in vista
avevano le loro tombe.
Paragona più volte le montagne
che vede nel suo viaggio al Monte Massico. Nei pressi di Trapani scrive: “io
Notaio Nicola osservai bene perché si vedeva una grande montagna, come il Monte
Massico della città di Carinola”. Anche in Turchia i monti che vede dal mare
gli ricordano il Massico per cui scrive "monti alti come il monte Massico”.
Nei pressi di Corfù invece, vedendo una torre sulla montagna, scrive “come se
fosse tre volte la torre del castello di Carinola”. A Cos, che è “grande, stimo,
come Carinola o quasi” la laguna che
vede è “grande forse un terzo del lago di Carinola”. Ad Alessandria d’Egitto invece scrive: “ci sono due monti eretti
artificialmente con letame e immondizia delle strade e delle case, monti che
distano due miglia l’uno dall’altro. Su uno di essi, che è più alto della collina
di S. Arcangelo di Carinola, c’è sulla sommità una torre, e siccome il monte
cresce in altezza per il letame e i rifiuti, così cresce la torre che viene progressivamente
ricostruita. E ciò si fa di proposito, così che i naviganti possano individuare
e riconoscere la città da lontano, perché essa sta in un luogo basso e piano”.
Il
nostro concittadino del medioevo risulta essere un tipo abbastanza simpatico,
pieno di ironia e vivacità. Le sue descrizioni degli avvenimenti risultano
molto divertenti, anche quando le circostanze sono abbastanza drammatiche. Egli
non cita solo i luoghi del carinolese, ma anche Sessa, Teano, Rocchetta, Capua
e, come dice padre Michele, intraprende questo pellegrinaggio con il cuore rivolto
a casa. E la sorte vuole che, dopo un anno di viaggio, Nicola non trovi più sua
moglie ad aspettarlo, perché morta circa un mese prima.
Ci fa un po’ tenerezza
quest’uomo che per fede intraprende questo pellegrinaggio e, ritornando,
trova la casa vuota degli affetti familiari. Ma noi carinolesi del terzo
millennio non possiamo che essergli grati per la testimonianza che ci ha lasciato.
cdl
Dal libro di p. Michele Piccirillo - Io notaio Nicola De Martoni - Custodia di Terra Santa, 2003