martedì 17 aprile 2012

I Vescovi della Diocesi di Carinola - Parte I

Museo Diocesano di Velletri - Miniatura su pergamena: Ingresso del Vescovo in Diocesi
Articolo aggiornato il 18 aprile 2012

La Diocesi di Carinola  durò ben 718 anni, dal 1100 al 1818, ossia da quando San Bernardo spostò la sede episcopale da Foro Claudio a Carinola, fino a quando essa fu accorpata a quella di Sessa. In questi sette secoli  di vita, la diocesi attraversò tutta la storia del Regno di Sicilia nelle sue trasformazioni, vivendo sulla propria pelle gli umori e i voleri di sovrani incapaci o illuminati e di un clero bellicoso e avido di potere, che poco aveva a che fare con la Chiesa d’origine voluta da Gesù,  suo Fondatore.

I vescovi che si alternarono alla guida di questa piccola, ma importante diocesi e di cui siamo a conoscenza grazie ad una cronatassi storica, furono 56; se poi consideriamo gli altri tre vescovi di cui siamo a conoscenza per Foro Claudio, Gaudenzio, Colonio e Giovanni, allora essi salgono a 59. Esiste però un vuoto di oltre un secolo, che va dal 1113 al 1221, in cui  manca una cronaca sui vescovi di Carinola. Non possiamo sapere quanti e quali vescovi guidarono la diocesi in quel secolo.

Molti vescovi lasciarono la loro impronta sia nella Cattedrale, per renderla più bella e più adeguata ai tempi, sia nella memoria del popolo carinolese. Molti altri non lasciarono nulla, neanche il nome.
A cominciare da San Bernardo, ecco la lista di tutti i vescovi che hanno guidato la Diocesi di Carinola.


San Bernardo fu l'ultimo vescovo di Foro Claudio e il primo della Diocesi di Carinola.  Nato a Capua, ancora giovane divenne chierico di corte e, più tardi, consigliere e confessore personale di Riccardo II, figlio di Giordano principe di Capua. Divenne vescovo nel 1087 e fu subito assegnato alla diocesi foroclaudiense. Nel 1094 traslò  il corpo di San Martino da Monte Massico a Foro Claudio che più tardi, nel 1100, quando  trasferì la sede episcopale a Carinola, trasportò nella nuova cattedrale. San Bernardo fu vescovo di Carinola per ben 23 anni e là mori il 12 marzo del 1109. Fu sepolto nella sua Cattedrale in una cappella a lui dedicata.


Giroldo ne fu l’immediato successore. Di lui non si hanno molte notizie se  non che sottoscrisse al privilegio di Senneto, arcivescovo di Capua, nel 1113.


Un anonimo era vescovo di questa Diocesi nel 1221 e per la sua grande ignoranza fu deposto da papa Onorio III.


Un anonimo, vescovo di Caleno, nell’agosto de 1233, si trovava con altri vescovi, tra cui quello di Teano, alla presenza del giustiziere di Terra di Lavoro per ordine di Federico II. Ce ne da notizia Riccardo da San Germano nella sua Chronica


Un vescovo il cui nome iniziava per P (forse Pietro) fu trasferito nel 1250, dalla Diocesi di Carinola all’ Arcidiocesi di Sorrento.


Stefano di Maestro Riccardo de Cayeta fu fatto vescovo di Caleno nel 1252 dal cardinale diacono Ottobono per ordine di papa Innocenzo IV.


Berteratino era vescovo di Carinola nel 1270. Di lui troviamo traccia in un’ampolla di vetro in cui conservava diverse reliquie di santi ed in cui era anche un biglietto col il suo nome: Bertheratinus episcopus Caleni.


Paolo lo troviamo vescovo nel 1275. Di lui si trovano tracce nei monumenti della Cattedrale. Morì sotto papa Niccolò IV. 


Roberto ne fu l’immediato successore. Fu eletto dal Capitolo della Cattedrale, confermato dal cardinale vescovo di Palestrina, legato pontificio e consacrato per   ordine del papa Niccolò IV dal vescovo di Caserta nel 1291. 


Giovanni era vescovo di Carinola nel 1304. 


Pietro  era invece vescovo nel 1311, ai tempi di re Roberto. 


Giovanni da Castello era invece  vescovo nel 1321 allorchè papa Giovanni XXII voleva trasferirlo in Dalmazia nella sede di Castro, provincia di Zara. Ma  si rifiutò di andare e morì nel 1325 a Carinola, dove fece ristrutturare l’Episcopio e arricchì di ornati la Cattedrale.


Fr. Pietro Borbelli, francescano di Gaeta, fu eletto dal capitolo della Cattedrale per compromesso ed ebbe la conferma pontificia il 15 gennaio del  1326. Dopo quattro anni di episcopato a Carinola fu trasferito a Valve. 


Niccolò, prevosto di Valve, gli fu sostituito a Carinola il 25 maggio del 1330. Dopo tre anni ritornò come vescovo a Valve. Non si conoscono i motivi di questi movimenti di scambio. 


Buonagiunta da Perugia fu l’immediato successore, diventando vescovo di Carinola il 30 ottobre 1333. Rimase a Carinola quattordici anni, fino alla sua morte.


Fr. Bernardo II Aggeri, agostiniano, ne fu il successore  dal 10 novembre 1347 al 1358, anno della sua morte.


Fr. Giovanni, eremita agostiniano di Montepulciano, fu trasferito a Carinola il 4 febbraio 1359 dalla sede di Voltoraria. 


Feo o Feola nominato vescovo di Carinola il 16 ottobre 1360   per un solo anno perchè nel 1361 fu trasferito a Siponto, dove rimase fino al 1375.


Fr. Riccardo de’ Tedaldi nobile fiorentino, domenicano del convento di Santa Maria Novella, illustre teologo, divenne vescovo di Carinola nel 1363, ma visse molto poco. 


Marino o Martino, suo immediato successore, proveniva dalla Diocesi di Sora nel 1364. 


Fr. Giuliano, detto anche Giubino, fu trasferito a Carinola il 27 maggio 1365, proveniente dal vescovado di Stefaniaco e Benda, in Albania, in partibus infedelium (nelle terre dei non credenti), ossia in quelle terre dove non era tollerata la fede cattolica


c.d.l 
Testi consultati

Cappelletti Giuseppe - Le chiese d'Italia dalla loro origine sino ai nostri giorni - Venezia, 1866
Brodella don Amato -  Storia della Diocesi di Carinola - Minturno, 2005

1 commento:

  1. Cara Concetta sei grande, come gradi sono le storie che narri. Grazie

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