Carinola - finestra del Castello - dal blog: The shock of the old |
La discesa di Enrico VI nel Regno di Sicilia è raccontata dalla
macrostoria per grandi linee, concentrando l’attenzione del lettore soprattutto
sulle vicende che riguardano i grandi personaggi storici. Per conoscere, nello specifico,
lo svolgimento dei fatti compiuti da personaggi ritenuti minori, bisogna
affidarsi alle “cronache” locali redatte,
di solito, da monaci dei maggiori monasteri benedettini o da qualche erudito
del tempo. Sono proprio queste cronache a darci l’esatta dimensione di un fatto
storico, nella sua drammaticità e crudeltà. Riccardo da Sangermano, ritenuto molto
attendibile dagli storici, è uno dei cronisti che racconta con minuzia di particolari buona
parte del periodo svevo, iniziando dall’ingresso di Enrico VI nel Regno, in cui
è riportata anche la sorte del Conte di
Carinola.
*****
Nel periodo normanno, Carinola ebbe diversi conti di nome Riccardo,
tutti appartenenti alla dinastia capuana. Il nome mette in evidenza la diretta discendenza
da Riccardo Drengot, sesto conte normanno di Aversa, primo principe di Capua e poi duca di Gaeta a
cominciare dal 1062-63.
Riccardo di Carinola, figlio di Riccardo e nipote di Gionata,
ha un’importanza particolare perché con lui ha termine, a Carinola, la signoria
capuana e inizia quella casertana dei di
Lauro, dal nome del loro feudo, ramo della grande famiglia dei Sanseverino.
Per
dirla in termini molto attuali, diciamo che Carinola passò dal “clan di Capua” al
“clan di Lauro”, anch’esso imparentato con gli Altavilla.
Questo passaggio non
fu indolore, ma si verificò dopo diverse e feroci lotte tra i
sostenitori di re Tancredi e quelli dell’imperatore Enrico VI, marito di Costanza d’Altavilla, che reclamava il Regno come legittimo erede. A Riccardo di Carinola, direttamente coinvolto nei combattimenti, la
fedeltà al re Tancredi costò la cattura, la prigione e quasi sicuramente la
morte.
Nel 1191, dopo essere
stato incoronato imperatore del Sacro Romano Impero dal papa Celestino III,
Enrico VI si diresse nel Regno di Sicilia contro il volere papale.
La sua
ferocia si palesò immediatamente e grazie ad essa occupò e sottomise Rocca
d’Arce, sostituendo il suo castellano Matteo Borrello con Diopoldo, uno dei più
agguerriti feudatari tedeschi. Tutti i signori dei paesi vicini, disorientati
dalla ferocia del re e timorosi di perdere vita e beni, prestarono giuramento di fedeltà
all’imperatore, il quale impose nei paesi conquistati i suoi castellani.
Si
arresero così Atina, Castrocielo, Sangermano (Cassino) e i conti di Fondi e del
Molise.
Man mano che Enrico avanzava verso Terra di Lavoro per raggiungere Napoli, egli conquistò alla sua fedeltà le città di Teano, Capua, Aversa e Caserta, facendo prigioniero il conte Guglielmo che passò dalla sua parte. Più tardi anche Sessa venne presa e saccheggiata da Diopoldo che la costrinse a passare dalla parte dell’imperatore.
Man mano che Enrico avanzava verso Terra di Lavoro per raggiungere Napoli, egli conquistò alla sua fedeltà le città di Teano, Capua, Aversa e Caserta, facendo prigioniero il conte Guglielmo che passò dalla sua parte. Più tardi anche Sessa venne presa e saccheggiata da Diopoldo che la costrinse a passare dalla parte dell’imperatore.
E’ difficile seguire i moltissimi episodi
di caduta e riconquista che si accavallavano
tra i seguaci di re Tancredi e quelli di Enrico, ma tra tutti spicca l’azione
di Riccardo di Carinola.
Il conte calinense non abbandonò re Tancredi e gli fu fedele fino alla fine, anzi, nel 1192,
insieme a Ruggero di Foresta, castellano
della riconquistata Atina, si mosse in un’azione punitiva contro San Germano e
la saccheggiò.
Riccardo continuò strenuamente a lottare per re Tancredi fino a
quando, nel 1193, nei pressi di Capua, fu fatto prigioniero da Diopoldo che
Guglielmo di Caserta aveva chiamato in suo aiuto. Riccardo fu portato in prigione nella Rocca d’Arce e di lui si perdono
le tracce.
Cosa successe a Carinola dopo la cattura del suo signore? Quello
che sempre succede laddove c’è un vincitore e ci sono dei vinti: ebbe un nuovo
signore.
Sicuramente, dopo la morte di Tancredi, avvenuta nel 1194, ci fu una ridistribuzione territoriale messa
in atto da Enrico, nuovo re di Sicilia, che piazzò nei posti chiave gli uomini a lui più fedeli.
Carinola toccò al Conte di Caserta che aveva combattuto personalmente contro Riccardo
e ne aveva favorito la cattura.
Chi erano questi nuovi signori di Carinola lo vedremo però nel prossimo articolo.
Chi erano questi nuovi signori di Carinola lo vedremo però nel prossimo articolo.
c.d.l.
Alcuni testi consultati
AA.
VV. de l Csns - Potere, società e popolo tra età normanna e età sveva
– 1189-1210 – Bari, AA. VV. del Csns - Potere, società e popolo nell'età dei due Guglielmi.– Bari, 1981
Artifoni Enrico – Storia Medievale – Roma, 1998
Carnevale Gioseppe – Historie e descrittione del Regno di Sicilia – Napoli, 1591
De Rosa Gabriele - Età Medievale - Bergamo, 1994
Di Meo Alessandro - Apparato Cronologico agli Annali del Regno di Napoli – Napoli, 1785
Fazello Tommaso – Historia di Sicilia – Venezia, 1573
Ignoto Monaco cistercense- Cronaca di S. Maria della Ferraria
– Cassino, 2008
Riccardo da San
Germano – Cronaca – Ciolfi ed. Cassino,
1999
Tescione Giuseppe – Caserta medievale - Caserta, 1990
Stupenda :D
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