sabato 13 ottobre 2012

Riccardo, un conte molto fedele: cambio di potere a Carinola

Carinola - finestra del Castello - dal blog: The shock of the old




La discesa di Enrico VI nel Regno di Sicilia è raccontata dalla macrostoria per grandi linee, concentrando l’attenzione del lettore soprattutto sulle vicende che riguardano i grandi personaggi storici. Per conoscere, nello specifico, lo svolgimento dei fatti compiuti da personaggi ritenuti minori, bisogna affidarsi alle “cronache” locali redatte, di solito, da monaci dei maggiori monasteri benedettini o da qualche erudito del tempo. Sono proprio queste cronache a darci l’esatta dimensione di un fatto storico, nella sua drammaticità e crudeltà. Riccardo da Sangermano, ritenuto molto attendibile dagli storici,  è uno dei cronisti  che racconta con minuzia di particolari buona parte del periodo svevo, iniziando dall’ingresso di Enrico VI nel Regno, in cui è riportata anche la  sorte del Conte di Carinola.
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Nel periodo normanno, Carinola ebbe diversi conti di nome Riccardo, tutti appartenenti alla dinastia capuana. Il nome mette in evidenza la diretta discendenza da Riccardo Drengot, sesto conte normanno di Aversa, primo  principe di Capua e poi duca di Gaeta a cominciare dal 1062-63.   
Riccardo di Carinola, figlio di Riccardo e nipote di Gionata, ha un’importanza particolare perché con lui ha termine, a Carinola, la signoria capuana  e inizia quella casertana dei di Lauro, dal nome del loro feudo, ramo della grande famiglia dei Sanseverino
Per dirla in termini molto attuali, diciamo che Carinola passò dal “clan di Capua” al “clan di Lauro”, anch’esso imparentato con gli Altavilla
Questo passaggio non fu indolore, ma si verificò dopo diverse e feroci lotte  tra i sostenitori di re Tancredi e quelli dell’imperatore Enrico VI, marito di Costanza d’Altavilla, che reclamava il Regno come legittimo erede. A Riccardo di Carinola, direttamente coinvolto nei combattimenti, la fedeltà al re Tancredi costò la cattura, la prigione e quasi sicuramente la morte.

Nel 1191, dopo essere stato incoronato imperatore del Sacro Romano Impero dal papa Celestino III, Enrico VI si diresse nel Regno di Sicilia contro il volere papale. 
La sua ferocia si palesò immediatamente e grazie ad essa occupò e sottomise Rocca d’Arce, sostituendo il suo castellano Matteo Borrello con Diopoldo, uno dei più agguerriti feudatari tedeschi. Tutti i signori dei paesi vicini, disorientati dalla ferocia del re e timorosi di perdere vita e beni,  prestarono giuramento di fedeltà all’imperatore, il quale impose nei paesi conquistati i suoi castellani.

Si arresero così Atina, Castrocielo, Sangermano (Cassino) e i conti di Fondi e del Molise
Man mano che Enrico avanzava verso Terra di Lavoro per raggiungere Napoli, egli conquistò alla sua fedeltà le città di Teano, Capua,  Aversa e Caserta, facendo prigioniero il conte Guglielmo che passò dalla sua parte. Più tardi anche Sessa venne presa e saccheggiata da Diopoldo che la costrinse a passare dalla parte dell’imperatore. 

E’ difficile  seguire i moltissimi episodi di caduta e riconquista  che si accavallavano tra i seguaci di re Tancredi e quelli di Enrico, ma tra tutti spicca l’azione di Riccardo di Carinola
Il conte calinense non abbandonò re Tancredi  e gli fu fedele fino alla fine, anzi, nel 1192,  insieme a Ruggero di Foresta, castellano della riconquistata Atina, si mosse in un’azione punitiva contro San Germano e la saccheggiò. 
Riccardo continuò strenuamente a lottare per re Tancredi fino a quando, nel 1193, nei pressi di Capua, fu fatto prigioniero da Diopoldo che Guglielmo di Caserta aveva chiamato in suo aiuto. Riccardo fu portato  in prigione nella Rocca d’Arce e di lui si perdono le tracce.

Cosa successe a Carinola dopo la cattura del suo signore? Quello che sempre succede laddove c’è un vincitore e ci sono dei vinti: ebbe un nuovo signore. 
Sicuramente, dopo la morte di Tancredi, avvenuta nel 1194,  ci fu una ridistribuzione territoriale messa in atto da Enrico, nuovo re di Sicilia, che piazzò  nei posti chiave gli uomini a lui più fedeli. Carinola toccò al Conte di Caserta che aveva combattuto personalmente contro Riccardo e ne aveva favorito la cattura.  
Chi erano questi nuovi signori di Carinola lo vedremo però nel prossimo articolo.
c.d.l.

Alcuni testi consultati
AA. VV. de l Csns - Potere, società e popolo tra età normanna e  età sveva – 1189-1210 – Bari, 
AA. VV. del Csns - Potere, società e popolo nell'età dei due Guglielmi.– Bari, 1981 
Artifoni Enrico – Storia Medievale – Roma, 1998 
Carnevale Gioseppe – Historie e descrittione del Regno di Sicilia – Napoli, 1591
De Rosa Gabriele - Età Medievale - Bergamo, 1994 
Di Meo Alessandro - Apparato Cronologico agli Annali del Regno di Napoli – Napoli, 1785   
Fazello Tommaso – Historia di Sicilia – Venezia, 1573
Ignoto Monaco cistercense- Cronaca di S. Maria della Ferraria – Cassino, 2008
Riccardo da San Germano – Cronaca – Ciolfi ed.  Cassino, 1999
Tescione Giuseppe – Caserta medievale -  Caserta, 1990

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